Il Rivolo

Associazione culturale a Rio San Martino di Scorzé
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Il monumento ai Corniani

Nel 1999 a Rio San Martino è stata completata una nuova urbanizzazione, a est del centro lungo la via Bigolo, dove un tempo sorgeva la villa della famiglia Corniani. A ricordare le vicende storiche di quest’area l’Associazione Il Rivolo ha proposto la realizzazione di un monumento e la denominazione “Villaggio Corniani” al complesso edilizio (vedi la richesta presentata al Comune di Scorzé)

Relazione dell’architetto Zampini, progettista dell’opera (Studio Ar.Co)

Antefatto

Fin dal 1164 Rio San Martino era una comunità rurale (Regola) del territorio di Treviso al quale appartenevano anche le Regole di Sant Alberto e Sambughè e la Pieve di Zero Branco. E’ nel 1512 che fu costruita la prima chiesa Parrocchiale dedicata a S. Martino ed in un periodo di qualche decennio successivo si potevano contare 490 anime (attualmente Rio San Martino conta circa 2000 abitanti).

Ci sono documenti che attestano che già nel 1582 i Corniani erano proprietari case e campi a Rio San Martino, ma è nel secolo successivo che confermano la loro presenza con la creazione di un beneficio ecclesiastico istituito da Monsignor Bernardino Corniani Vescovo di Pola. In seguito consolideranno la loro presenza con la costruzione del complesso architettonico, che prenderà il loro nome, costituito dalla casa dominicale, dalla casa colonica e dall’Oratorio detto di San Bernardino.

Tale complesso aveva la duplice funzione,come del resto buna parte delle ville dell’epoca, di casa per villeggiatura e di azienda agricola. costituì anche rifugio per la famiglia Corniani durante la peste che imperversò a Venezia nel 1631. In quel periodo nacque a Rio Giò Giacomo Corniani che ebbe una rimarchevole carriera diplomatica fino a diventare rappresentante della Repubblica di Venezia a Milano, a Firenze ed a Napoli.

Dalle tavole del catasto austriaco risulta chiaramente evidenziata la Villa arricchita da un ampio giardino all’italiana che si affacciava sull’attuale Via Bigolo.

Oggi

L’area dove le tavole del catasto austriaco riportano l’ubicazione della Villa e delle sue adiacenze, è stata parzialmente interessata, agli inizi degli anni novanta, da un Piano per l’Edilizia Economica Popolare. Gli assegnatari, la Cooperativa S. Bertilla, l’Impresa Edilbasso e la Cooperativa Primavera ‘79, si sono riuniti in consorzio, Consorzio San Martino, e nel settembre 1996 hanno iniziato le opere di urbanizzazione dell’area, che misura circa 18.00 mq. realizzando 338 m. di strde,416 di marciapiedi, 313 di pista ciclabile e 4.000 mq di verde.

All’interno di questa area è stato realizzato, in concomitanza ad una ricerca portata avanti dall’Associazione Culturale “Il Rivolo” di Rio San Martino e per l’interessamento del Presidente del Consorzio San Martino, il sig. Scattolin Tommaso, anche un’opera non prevista: una piazzetta con fontana a ricordo della presenza della villa seicentesca. (Vedi la richiesta della realizzazione del monumento presentata al Comune di Scorzé)

Il monumento

Esso si compone di una piazzetta, che ci auguriamo sarà usata come luogo di incontro e di riferimento per gli abitanti del villaggio, a forma di settore circolare di circa 12 m di raggio.

Lungo l’arco di circonferenza emerge una muratura irregolare in mattoni, quasi a ricordare i resti della Villa perduta. Nella muratura sono stati inseriti dei reperti marmorei costituiti da due capitelli Corinzi ed una mensola con voluta che si pernsano possano provenire dall’Oratorio della Villa che è stato demolito in tempi relativamente recenti (1935).

E’ poi opera di un artigiano locale l’interpretazione dello stemma della famiglia dei Corniani rappresentato da un corno da caccia sormontato da un’aquila bicipide.

Da queste rovine zampilla dell’acqua, simbolo della vita e della rinascita, che dopo essersi raccolta in un bacile bordato di mattoni, attraverso uno stretto ruscello, sempre bordato di mattoni, scorre verso il vertice della piazza dove scompare.

Nella parte a monte, il ruscello è attraversato da un ponticello costituito da una lastra lapidea con contorni di una villa. Non si hanno purtroppo delle rappresentazioni della Villa Corniani di Rio San Martino, per cui l’incisione della nostra lastra rappresenta un’altra villa dei primi del settecento che fu sempre di propreietà dei Corniani e situata nel territorio di Monfumo.

La piazza, dunque, è stata pensata e realizzata oltre che come luogo d’incontro e di socializzazione per i residenti, anche come spazio evocatore di un tempo in cui questi luoghi erano animati da personaggi di rilievo e dalle attività connesse alla funzione della loro importante dimora.

Dopo un secolo dalla rovina della villa dovuta ad un incendio avvenuto nel 1901, questi luoghi ritornano ad animarsi per opera dei nuovi abitanti di Rio San Martino che con la loro iniziativa ed il loro impegno hanno realizzato le loro abitazioni e la loro attività.

Relazione del Presidente del Consorzio San Martino Tommaso Scattolin

In questo momento, quale presidente del Consorzio San Martino rappresento le tre componenti assegnatarie dell’area Peep di Rio: la Coop. Santa Bertilla, Edilbasso srl e la Coop. Primavera ‘79. Parlo quindi a nome del geometra Bruno Basso e di Giampaolo Scarlino, compagni di viaggio da quattro anni in questo percorso.

Percorso che nel suo svolgersi ha avuto comprensibili difficoltà dovute a situazioni ed interessi diversi, superati però con la massima correttezza in un clima di reciproca fiducia e rispetto, sostenuti efficacemente dai tecnici dello Studio Ar.Co. architetto claudio Zampini e geometra Piero Lotto, sempre disponibili e puntuali.

La nostra attenzione è stata unicamente quella di fare bene a costi contenuti, naturalmente nel rispetto delle indicazioni progettuali. I costi sono quelli preventivati, i leggeri aumenti sono dovuti al fatto che si sono concordate e aggiunte nuove opere e anche alle nuove normative che hanno imposto soluzioni diverse rispetto al capitolato sottoscritto. E’ certo comunque che l’opera è stata realizzata a regola d’arte con grande professionalità dalle maestranze dell’impresa Edilbasso e, anche se mancano ancora alcuni dettagli tra cui il verde pubblico, la segnaletica e l’illuminazine, già fin d’ora anche visivamente si ha una piacevole impressione.

Monumento-primo-pianoSento il dovere di citare tre persone che sono da considerare determinanti nell’esecuzione del Peep: Luciano, Claudio e il geom Emanuele: il loro impegno è stato notevole; se siamo arrivati alla fine dei lavori in maniera serena e in un clima di collaborazione, è stato perchè hanno saputo rapportarsi con tatto e comprensione con tutti gli interessati.

Non conosco le situazioni degli altri Peep in ambito Comunale, posso però affermare che questo di Rio è stato gestito non solo rispettando la forma della cooperazione ma, soprattutto, interpretandone lo spirito. Se cooperazione significa “operare insieme per il raggiungimento di un bene comune” non c’è dubbio che è stato centrato l’obiettivo, contribuendo così a diffondere il metodo cooperativo poco sentito in questa zona. Inoltre, coinvolgendo molte persone in attività legate alla costruzione si è promossa con una certa efficacia la cultura della collaborazione.Inaugurazione

Nei molti incontri avuti, specialmente in questa fase di ultimazione dei lavori, ho avuto conferma del diffuso senso di disponibilità nella gente del posto. Questa l’ho riscontrata nei confinanti ed ex proprietari del terreno, che, nonostante il comprensibile shock iniziale dovuto all’esproprio, apprezzano la trasformazione di questo angolo di territorio del paese e stanno agevolando l’ultimazione dei lavori, favorendo così un clima di accoglienza che è la migliore garanzia per un futuro buon rapporto di vicinato. Mi riferisco particolarmente ai fratelli Cosmo, Ghedin, Beggio, Carraro e Pesce nonchè a tutte le famiglie vicine a questo insediamento e che in questi anni di cantiere aperto hanno avuto evidenti momenti di disagio.

All’interno dell’area c’è un elemento architettonico che conferma il grande spirito di collaborazione che ha permeato l’urbanizzazione, il monumento con la piazzetta che ricorda la residenza nel nostro paese di una importante famiglia patrizia, i Corniani alla cui costruzione hanno contribuito diverse persone:

  • Il Gruppo culturale “Il Rivolo”, quì rappresentato dal dott. Luigino Maccatrozzo, che ha fatto la ricerca storica sulla famiglia Corniani e ha proposto la realizzazione di un monumento.
  • Lo Studio Ar-Co, nelle persone dell’ arch. Claudio Zampini e del geom. Piero Lotto, che ha fatto gratuitamente l’originale progetto interpretando fedelmente il significato storico.
  • Il geom. Basso Bruno titolare dell’impresa Edilbasso srl, che ha aderito con entusiasmo e contribuito alla sua realizzazione coinvolgendo i propri dipendenti.
  • La Parrocchia di Rio San Martino, nella persona del parroco Don Massimiliano Minato, che ha concesso alcuni reperti del ‘700 che vanno ad impreziosire il monumento.
  • L’artigiano del ferro Luigi Cervesato che ha fatto lo stemma araldico dei Corniani e Maria Assunta Flaminio che lo ha decorato, un piccolo capolavoro che va ad impreziorire ulteriormente il monumento.

Con il contributo (anche economico) di molti, ne è uscita un’opera completa che oltre ad avere un significato storico e artistico, va ad abbellire un’area residenziale che è da ritenere tra le migliori del Comune, sicuramente la più vivibile. Probabilmente, è l’unico caso in cui i destinatari di un’area Peep hanno realizzato volontariamente opere aggiuntive di contenuto culturale, accollandosi il relativo onere Posizionamento-stemmaal solo scopo di migliorare la qualità della vita dei residenti. Siamo orgogliosi di avere fatto questa scelta per l’ottimo risultato raggiunto, consapevoli che ciò che si fa perla cultura è il miglior investimento sul piano sociale.

A tutti va il ringraziamento più sincero del Consorzio.

Oggi siamo qui per compiere un atto importante, quello di inaugurare il complesso Peep di via Papa Luciani. Seguiranno nelle prossime settimane gli atti dovuti per il ritorno dell’area pubblica al Comune che ne diventerà proprietario e se ne occuperà della manutanzione

La nostra speranza è quella che il verde attrezzato, il monumento e tutto ciò che necessita di manutenzione non sia abbandonato a se stesso ma con la collaborazione dei residenti, venga mantenuto in ordine e funzionante: è un appello rivolto alla futura Amministrazione.

Condividiamo fin d’ora la soddisfazione con chi nei prossimi mesi andrà ad abitare nei nuovi alloggi, è doveroso ricordare che a questo risultato si è arrivati perchè la Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Igino Michieletto ha fatto in passato delle scelte importanti e coraggiose: per la prima volta nella storia a Scorzè è stato realizzato un piano Peep sviluppato su tutto iul territorio comunale. A lui quindi il meritato onore di inaugurare, alla fine del suo positivo mandato di Sindaco, il nuovo Villaggio Corniani.

Relazione del presidente de Il Rivolo dott. Luigino Maccatrozzo

“E’ una parte della miseria dell’uomo il non poter conoscere se non qualcosa di ciò che è stato anche nel suo piccolo mondo: ed è una parte della sua Nobiltà e della sua Forza il poter congettuare al di là di quello che può sapere”. (A. Manzoni)

Il presente, come una nota musicale, sarebbe nulla se non appartenesse a ciò che è passato ed a ciò che ha da venire”. (William Savage, poeta inglese del 1700)

Cito queste due frasi per sintetizzare le motivazioni culturali che hanno stimolato l’Associazione Culturale “Il Rivolo” secondo le proprie finalità di conoscenza e tutela del patrimoni storico-artistico-ambientale di Rio San Martino a farsi promotrice della memoria del nostro passato legato alle vicende della famiglia veneziana dei Corniani, che per quasi tre secoli (le prime notizie di loro proprietà nel nostro territorio sono della fine del ‘500) ha posseduto case e terreni nel nostro paese.

La casa dominicale (o Villa Padronale) fu costruita nel ‘600 con un Oratorio dedicato a San Bernardino da Siena, offerto da Bernardino Corniani Vescovo di Pola, ed era circondata da un vasto giardino, da orti, il tutto cinto da un muro.

Il complesso edilizio era situato nell’area del nuovo insediamento Peep.

Nel secolo scorso per la decadenza economica della famiglia, la Villa ed i terreni adiacenti furono venduti alla famiglia Cosmo. Ma la demolizione è legata ad un avvenimento luttuoso: il 15 marzo del 1901 scoppiò un grande incendio nella fattoria che distrusse la Villa e le adiacenze, un bambino di 5 anni e una bambina di quattro vi trovarono un tragica fine.

La chiesetta di S. Bernardino, risparmiata dal fuoco, venne demolita nel 1935. L’altare fu venduto alla parrocchia di Stigliano dove si trova tutt’ora; altre pietre della chiesa e alcuni capitelli già conservati in canonica, sono stati ora inseriti nel monumento.

Vogliamo ricordare la famiglia Corniani, più che per i possedimenti, per le personalità che questa importante famiglia ha dato alla storia Veneziana e quindi anche a noi:

  • Giò-Battista, letterato, storico ed economista che nel 1700 promosse una riforma del sistema fiscale veneziano;
  • Bernardino Corniani Vescovo di Pola;
  • Marc’Antonio Corniani degli Algarotti scienziato, Ispettore generale delle miniere di Agordo e primo direttore del Museo Correr a Venezia;
  • Giò Giacomo nato e battezzato a Rio San Martino l’11 giugno del 1631 che fu notaio, cancelliere, ambasciatore della Repubblica Veneta a Milano e a Napoli; suo padre Rocco (che si era trasferito a Rio per Lastra-monumento-Cornianisfuggire alla peste) sembra sia stata la personalità più importante. Dal suo testamento del 1679 emergono la sua modestia e la sua rettitudine ma anche la sua fermezza morale su cui basare la vita della famiglia. Cito testualmente: “Il mio corpo fatto cadavere, ordino che sia sepolto nella nostra arca della Chiesa Parrocchiale di S. Angelo vestito dell’abito di Capuccino senz’alcuna pompa. Istituisco miei eredi universali li miei quattro figli egualmente esortandoli et obbligandoli ad essere tra loro uniti in quiete con amore e carità….vivere con il Timor del Signore Dio che è il vero vincolo dell’amore e della carità“.

In questa breve e succinta storia, storia minore forse, ma importante per il nostro paese, come gruppo del “Rivolo” abbiamo voluto trovare un collegamento armonico con il presente riproponendo la memoria di nostri illustri paesani con un’opera significativa di arredo urbano.

Noi tutti ci auguriamo che le nuove famiglie che abiteranno questo angolo di territorio possano essere anche loro parte attiva di una comunità le cui radici affondano in solidi valori morali e religiosi.

Rio San Martino, 20 Giugno 1999