Il Rivolo

Associazione culturale a Rio San Martino di Scorzé
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Lungo il Po in bicicletta

6 giugno 2010: Escursione in bicicletta lungo il delta del Po

Programma


Castello di MesolaDal Castello Estense di Mesola l’itinerario della Destra Po affronta l’ampia ansa che il Po di Goro descrive inizialmente verso nord per poi dirigersi a 

 

sud per oltre 10 chilometri, delimitando e abbracciando una delle porzioni naturalistiche più significative del Parco del Delta del Po.

Imboccando l’argine che sovrasta il castello, si percorre un tratto molto selvaggio con grandi campi coltivati e pochissimi casolari.
Bosco di Santa Giustina

 

 Dopo pochi chilometri si intravede sulla destra la lunga e folta macchia del Bosco di Santa Giustina, un’oasi di notevole interesse naturalistico.

 

Per Santa GiustinaProseguendo verso sud si costeggia un’ampia area golenale di pioppeti e canneti che sono, quando il fiume è in piena (come abbiamo verificato venerdì 7 maggio scorso in fase di preparazione del percorso) è completamente sommerso.

Osservando sul lato destro in mezzo all’intenso verde della campagna si scorge un grande edificio diroccato che fa pensare ad una cattedrale in rovina;  poco oltre un’altra struttura dello stesso tipo, ancora integra: erano i grandi magazzini per prodotti agricoli a più piani specificamente adibiti per l’essiccazione del tabacco, risalenti al periodo della prima guerra mondiale.Magazzino del tabacco

Dopo qualche chilometro si nota al centro del fiume la piccola Isola Rossi dalla forma allungata e ricoperta da folta vegetazione a salice bianco. Sul lato opposto dell’argine si scorge il residuo di un’ansa rettificata del corso del fiume denominato Po Morto, spesso popolato da anatre di superficie e tuffatrici. Cartello informativo

Dopo pochi chilometri si arriva a Goro, suggestivo centro affacciato sull’omonima Sacca e caratterizzato ancora da una fervente attività di pesca. Prima di giungere a Gorino Ferrarese, si domina l’ampia golena dell’Oasi Valle Dindona, una zona umida naturale di interesse ambientale.

La frazione di Gorino Ferrarese infine, nata solo a partire dal 1870, è l’ultimo avamposto abitato prima del mare, dove sopravvive uno degli ultimi ponti di barche sul fiume e che collega Gorino alla sponda veneta del Po. 

Ponte di barche

Questo ponte girevole (a pagamento per tutti i mezzi tranne che per pedoni e ciclisti) viene chiuso nelle piene del Po per far defluire i detriti legnosi accumulati nel suo percorso, dal Monviso dove nasce, fino al Mare.


Dopo il ponte di barche prima di Gorino Ferrarese si giunge all’ingresso dell’ultima località di pesca prima del mare. Si notano dall’argine pescherecci ormeggiati, barche di pescatori, rimesse, capanni di canne che mostrano la vocazione alla pesca tipica del luogo. In fondo al paese si trova il moderno porto dove le barche ancorate si fanno sempre più numerose, sia di pescherecci che imbarcazioni da turismo prettamente naturalistico.

Porto di Gorino Ferrarese


In questo ultimo lembo del delta, tra mare e cielo, pranzeremo con quanto avevamo provvisto e caricato nell’autobus, che nel frattempo ci avrà raggiunto nell’area attrezzata del porticciolo di Gorino Ferrarese.

Area attrezzataIl ritorno da Gorino sarà lo stesso fatto all’andata ma a ritroso fino a Goro; per chi se la sente, c’è l’alternativa di un suggestivo tratto (circa 6 chilometri) sul lungomare fino al porto di Goro. Da  Gorino  infatti inizia un percorso sterrato tra mare, natura verde e oasi faunistiche fino a raggiungere il porto di Goro con la sua interessante attività di pesca. Qui termina il percorso cicloturistico e quindi tutti …i superstiti si riposeranno in autobus.Ingresso al porticciolo

Dopo il carico delle biciclette si prosegue verso l’Abbazia di Pomposa per la visita ad uno dei luoghi più affascinanti della provincia di Ferrara. L’Abbazia attuale composta da chiesa, campanile, sale conventuali e Palazzo della Ragione, rappresenta solo una parte, pur importante, di un monastero risalente al VI secolo che era nel Medioevo grande e potente, punto di riferimento di storia e cultura, centro di spiritualità tra i più significativi. Il monastero, elegante e ben conservato all’esterno, riserva, nel suo interno, un tesoro di affreschi trecenteschi di ottima fattura ed un prezioso pavimento intarsiato di marmi. Qui furono inventate, attorno all’anno Mille, le note musicali e il pentagramma dal monaco Guido D’Arezzo. A fianco dell’Abbazia il caratteristico campanile cuspidato (m 48) del 1063, di tipo lombardo. (Visita facoltativa)

A seguire, nello spazio del parcheggio (o in altro luogo indicato dall’autista), ci sarà el marendin offerto da “Il Rivolo”; come di consueto saranno messi in comune i “pani e  i pesci” del pranzo.